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LETTERA APERTA DELLE FAMIGLIE OSPITANTI, Di Patrizia Botticelli

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bixi
view post Posted on 10/3/2007, 16:44     +1   -1




Si pubblica la lettera aperta della signora Patrizia Botticelli (referente LAZIO 2 per Italy Belarus for Children - Comitato spontaneo famiglie Italiane per i bambini Bielorussi), e consegnata personalmente al Ministro Paolo Ferrero il 3 marzo 2007 in occasione dell’incontro a Roma. La lettera ha raccolto l'adesione di circa 3.000 famiglie.



LETTERA APERTA DELLE FAMIGLIE OSPITANTI MINORI BIELORUSSI AL GOVERNO ITALIANO SULLA SITUAZIONE DEI SOGGIORNI DI RISANAMENTO E DELLE ADOZIONI

Negli ultimi venti anni sono state intraprese, in Italia, forme di solidarietà internazionale a favore di minori provenienti dalla Bielorussia, vittime del disastro di Chernobyl.

L’istituzione dei cosiddetti “soggiorni di risanamento” rivolti ai bambini provenienti dalle zone più colpite dalla nube, ha dato origine ad una rete affettivo-solidaristica che ha assunto proporzioni considerevoli: sono circa 30.000 in Italia i bambini e i ragazzi che vengono accolti da altrettante famiglie durante le feste natalizie e in estate. Molti di loro provengono da internati bielorussi, altri da famiglie affidatarie bielorusse, altri ancora da famiglie naturali che acconsentono ai soggiorni in Italia dei propri figli nella consapevolezza di agire in favore della salute e dello sviluppo psicofisico degli stessi.

Le ricadute positive dei programmi di accoglienza non si limitano ai benefici fisici e psichici per i minori, ma si riversano sulla comunità di origine nella quale si reinseriranno risorse umane giovani ed arricchite dal contatto con una cultura ed una società caratterizzate da stili di vita differenti.

L’efficacia dei soggiorni di risanamento è inoltre documentata e riconosciuta dalla comunità medica internazionale, e la stessa popolazione bielorussa adulta ne ammette con entusiasmo la validità.

Ai fini di una rapida soluzione del blocco dei soggiorni di risanamento dei minori bielorussi posto in essere a seguito degli avvenimenti di Cogoleto, chiediamo che il Governo Italiano acceleri i tempi della missione in Bielorussia, garantendo che il ripetersi di eventuali ulteriori casi di trattenimento illecito di minori sia punito con maggior rigore e tempestività, con pene pesanti a carico sia dei colpevoli che dei favoreggiatori. Chiediamo inoltre alle Associazioni una preventiva opera di informazione responsabilizzante rivolta a tutte le famiglie ospitanti.
Le garanzie fornite dalle autorità italiane, congiuntamente ai rapporti di collaborazione e allo spirito di solidarietà che ha da sempre animato i cittadini ospitanti del nostro Paese, devono condurre le parti istituzionalmente coinvolte al superamento delle difficoltà insorte, anche, a livello diplomatico, per la ripresa del dialogo nel superiore interesse dei minori.

Facciamo inoltre notare che, l’applicazione della Legge Bossi Fini anche ai minori che vengono in Italia per i soggiorni di risanamento ha portato, assimilando i soggiorni di risanamento ai soggiorni per turismo, ad una forte riduzione del periodo di ospitalità: da 150 a 90 giorni. Solo per i minori che frequentano fino alla IV classe della scuola bielorussa esiste la possibilità di estendere la durata dei soggiorni a 150 giorni ma soltanto su deroga concessa annualmente dal governo italiano e previa predisposizione di specifici progetti scolastici che garantiscano loro continuità didattica e provvedano ad arricchire il bagaglio educativo e culturale dei beneficiari. L’attuale regolamentazione dei soggiorni crea quindi, di fatto, una discriminazione tra i minori stessi, lasciando per circa due mesi i ragazzi solo di poco più grandi (dalla V classe in poi), nell’impossibilità di entrare in Italia. Non potendo creare per loro progetti scolastici, si potrebbe sfruttare in questo caso l’intero periodo estivo, poiché le scuole bielorusse di ogni ordine e grado terminano le lezioni alla fine del mese di maggio.

Altra possibilità per l’ingresso dei minori bielorussi in Italia, gradita allo Stato Bielorusso ma non più attuabile avendo assimilato, come già detto, i soggiorni di risanamento ai soggiorni per turismo, era rappresentata dall’iscrizione con frequenza obbligatoria dei minori stranieri a qualificati istituti italiani per l’istruzione. L’istruzione fuori del paese di origine è iniziativa comune a molti Stati europei ed extra europei: anche i nostri figli studiano all’estero e poi tornano a casa !

Chiediamo pertanto, che nel prossimo futuro, i soggiorni di risanamento non siano più regolati dalla sopraccitata legge Bossi Fini ma estrapolati dalla stessa e affidati ad accordi bilaterali tra gli Stati, che vengano ripristinate le iniziative preesistenti e che la durata dei soggiorni sia estesa per tutti a 150 giorni in modo definitivo senza la necessità di chiedere deroghe di anno in anno. Questa modifica renderà più semplice l’organizzazione dei soggiorni stessi permettendo alle associazioni e alle famiglie ospitanti di rendere ancor più efficaci ed efficienti gli interventi terapeutici e formativi da porre in essere.

La tutela dei diritti dei minori va intesa in senso ampio, ovvero, oltre al raggiungimento di uno stato di buona salute, essa deve comprendere l’insieme di attività sociali volte a consentire il normale sviluppo dei giovani e la promozione delle loro capacità affinché diventino adulti in grado di assumere una propria collocazione nella famiglia e nella società. Chiediamo pertanto, al Governo Italiano, di valutare la possibilità di negoziare l’istituzione dell’affido internazionale per motivi di salute, istruzione e formazione. Questa proposta infatti, oltre che rappresentare gli interessi di cui sono portatori circa 30 mila nuclei familiari italiani, risponde alla consapevolezza della necessità di intervenire efficacemente con una politica di protezione dei minori.
Un ulteriore vantaggio per la Bielorussia, ove si raggiungesse un accordo sull’affido sarebbe rappresentato dall’integrazione degli interventi di natura sanitaria con specifici progetti di istruzione e formazione professionalizzate. In tal modo i bambini e i ragazzi affidati sarebbero aiutati nella crescita dalle famiglie italiane senza perdere la cittadinanza di origine. Le competenze e il know how acquisiti dai giovani bielorussi, in Italia, costituirebbero un patrimonio esperenziale spendibile nel proprio Paese e considerando la conoscenza della cultura italiana potrebbero svolgere il ruolo di attori per lo sviluppo di una rete informale di “Business Communities”.
Teniamo a precisare che la richiesta di istituire l’affido internazionale non deve essere interpretata come un’incapacità dello stato Bielorusso di provvedere alla crescita dei propri figli, bensì come una sinergia volta a superare una momentanea situazione derivata da una catastrofe non prevedibile.

Chiediamo inoltre che la missione in Bielorussia sia determinante anche per l’espletamento e definizione delle pratiche di adozione in itinere ed attualmente sospese e per la ripresa delle procedure delle adozioni internazionali con tempi più certi e celeri.
A tal fine è opportuno sottolineare che i bambini che usufruiscono dei soggiorni di risanamento hanno un’età compresa tra i 6/17 anni, pertanto la previsione di un percorso agevolato nei tempi – ove sussistano i requisiti richiesti dalla normativa nazionale e internazionale in materia di adozione – si richiede per evitare che i minori soffrano un maggior disagio nell’inserimento in un nuovo contesto affettivo/relazionale e sociale.
L’alternativa al percorso agevolato, relativamente ai tempi di perfezionamento dell’adozione, può esser rappresentata dal concordare il riconoscimento dell’affido preadottivo internazionale in attesa della conclusione dell’iter adottivo standard per consentire ai minori di integrarsi nel nuovo ambito di vita evitando di ritardarne l’ingresso nella fase adolescenziale che presenta problematiche connesse alla fase evolutiva della personalità in ogni minore.

In Italia, fino ad oggi, sono stati accolti complessivamente circa 500.000 bambini di nazionalità bielorussa, soltanto lo 0,1% è stato adottato dalle famiglie ospitanti nei casi in cui ne sussistevano i requisiti ai sensi della normativa nazionale e internazionale vigente. Di conseguenza risulta tendenziosa l’affermazione proveniente da ambienti politici bielorussi per cui “il Paese si svuoterebbe” agevolando i percorsi di adozione dei minori in affido terapeutico, sebbene in stato di adottabilità.
Per completezza, ricordiamo la vicenda del blocco delle adozioni deciso dal Governo bielorusso, nell'ottobre 2004, che ha portato al «congelamento» negli uffici e nei ministeri dei dossier completi di 150 bambini. La riapertura delle adozioni, a seguito degli intensi contatti diplomatici che hanno portato alla sottoscrizione del Protocollo, in concreto si è tradotta nello “sblocco” di sole 150 pratiche e nell’ingresso di circa 30 bambini, lasciando senza risposta oltre 400 domande già inoltrate.Le autorità italiane e bielorusse devono cooperare per l’applicazione del Protocollo e per la definizione/sanatoria delle pratiche adottive depositate presso il centro adozioni di Minsk, che, per ragioni incomprensibili, ancora non sono state prese in esame. Inoltre, deve essere affrontato il problema della presentazione formale di tutte le pratiche adottive giacenti in Italia che la Bielorussia attualmente non consente.
Si rivela opportuno concludere nuovi accordi con la Bielorussia per stabilire dettagliatamente l’iter burocratico che dovranno seguire le nuove domande di adozione e per consentire l'affido preadottivo internazionale alle famiglie italiane in attesa del compimento del percorso adottivo.
Chiediamo infine che eventuali nuovi accordi prevedano comunque la massima tutela di tutte le pratiche di adozione già poste in essere e che eventuali variazioni riguardino le procedure relative alle pratiche non ancora avviate.
Ritenendo che la prosecuzione dei progetti di accoglienza, di affido e di adozione si inseriscono nel più ampio progetto di solidarietà internazionale che rappresenta lo sforzo dei singoli e delle comunità per il riconoscimento e l’attuazione dei diritti umani dei minori, ci auguriamo che queste nostre richieste vengano tenute in seria considerazione.

Le famiglie italiane ospitanti minori bielorussi
Roma, 11 gennaio 2007



Scaricare il prospetto per raccogliere firme e inviare al fax 06 94286923 oppure all'indirizzo mail [email protected]

Edited by bixi - 5/4/2007, 19:33
 
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Nico 12
view post Posted on 18/9/2008, 15:31     +1   -1




Finalmente, questa lettera ha tutta la mia approvazione. Complimenti! Vorrei sapere che risposte ha avuto la lettera?
 
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orsaminore
view post Posted on 23/9/2008, 16:18     +1   -1




Nessuna!
 
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ulla3
view post Posted on 16/9/2009, 08:36     +1   -1




A che punto siamo?
 
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3 replies since 10/3/2007, 16:44   227 views
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